Isabella D’Isola, supportata dalle associazioni Gaia Animali & Ambiente e da Progeco Ambiente & Animali, da ormai due anni ha elaborato una strategia volta ad evitare che cigni e anatre si rechino in paese alla ricerca di cibo. Un problema non indifferente per i bar ma anche per le persone con la spesa che spesso si sono trovate ad essere inseguite.
Il suo sogno è quello di creare delle vere e proprie oasi naturali dotate di mangiatoie, in cui gli anatidi possano mangiare, vivere in tranquillità, fare la cova e riposarsi.
Queste oasi dovrebbero però essere curate da addetti esperti che possano prendersi cura di queste creature. Nonostante questo periodo di pandemia, Isabella non si è mai fermata, prendendosi cura dei suoi cigni anche in tempi difficili. Ciò a cui Isabella aspira è restituire ai cigni aree verdi e canneti, sempre più sottratti dalle cementificazioni e dall’incuria, per garantire agli animali una vita dignitosa grazie all’aiuto di istituzioni ecologiste che tengano conto dell’ambiente. Il suo agire parte dallo stato dell’arte dell’ambiente lacustre: ha tentato di analizzare e comprendere la trasformazione degli habitat naturali con l’obiettivo di ripristinare un equilibrio che sembra essersi perso. Isabella ha sempre avuto una propensione verso gli animali, considerando il suo, ormai, lavoro una forma mentale che la porta ad occuparsi dell’ambiente dal punto di vista teorico ed etico. In pochi anni è riuscita a creare un rapporto affettivo con i cigni del lago, dando loro anche svariati nomi. La relazione con gli animali è sempre molto coinvolgente! Attraverso la sua forza e la sua determinazione ci insegna che i diritti degli animali sono fondamentali per la convivenza naturale con le creature del mondo: siamo tutti esseri sensibili, esseri viventi, animali umani e animali non umani, a cui bisogna garantire una vita nel rispetto delle esigenze che la natura ci impone. Per gli amanti degli animali, Isabella suggerisce di vedere la pagina Facebook di Gaia Animali e Ambiente di Desenzano del Garda.
Davvero la città di Desenzano è stata invasa dagli animali?
«Sì, quando alcuni anni fa, ho assistito a queste performance dei cigni sono rimasta sbalordita. Gli animali attraversavano le strade della città mettendo in pericolo loro stessi e gli automobilisti. L’iniziativa, proposta e accettata dall’Assessorato all’Ecologia del Comune di Desenzano, consiste nel riportare i cigni a cibarsi in riva al lago, somministrando loro un’integrazione all’alimentazione lacustre. I cigni possono mangiare dai 2.5 ai 3.50 chilogrammi al giorno di cibo umido, se sono adulti. Noi li aiutiamo con una sorta di “merenda” grazie alla quale non sentono più il bisogno di arrivare fin dentro il paese».
Di cosa si nutrono i cigni?
«I cigni si nutrono di alghe ed erba di terra, tuttavia la sottrazione di luoghi adatti alla loro vita, come i canneti, le continue cementificazioni, l’impoverimento delle acque del lago hanno determinato un processo di antropizzazione che li ha portati ad una ricerca di aiuto, ovvero di cibo, impensabile molti anni fa. Noi partiamo da questo dato di fatto, l’antropizzazione, anche se vorremmo che essi fossero indipendenti da noi. Poiché non è così per responsabilità nostra, ne prendiamo atto e cerchiamo di limitare i danni con il nostro piccolo intervento di volontariato».
Cosa ne pensi dei cartelli nei quali si vieta di dare cibo alle anatre ed ai cigni?
«Penso che siano adeguati, anche se a volte credo che sarebbe meglio suggerire che cosa si può dare invece di vietare. I cigni, quando sono sazi, non continuano a mangiare. Smettono, anche perché “sanno” che se diventano molto grassi non possono più volare, e il volo è essenziale alla loro sopravvivenza e salvezza in caso di pericolo».
Tu e gli altri volontari che cosa date loro da mangiare?
«Diamo mais spezzato, riso e piselli spezzati, patate lessate (anche se non le apprezzano particolarmente) o crude, orzo, avena, insalata e mela a pezzetti piccoli. Devo ammettere che ciascuno di loro ha gusti definiti ma tutti gradiscono il mais e i piselli spezzati. Quando ci vedono arrivare e hanno fame vengono a riva, altrimenti proseguono a nuotare al largo per i fatti loro, oppure continuano a dormire sulla spiaggia, anche se con un occhio solo».
È vero che il pane non rientra tra gli alimenti per loro adatti?
«Non tanto il pane quanto il lievito in esso contenuto soprattutto se sono piccoli, e qualora si nutrissero solo di esso. Ai cigni adulti, se dato in quantità molto modesta (come fosse un cioccolatino!), non risulta nocivo. Ho letto molto su questa faccenda del pane: alcuni studiosi sostengono che faccia male solo il pane vecchio ma occorre considerare anche la muffa ivi presente: infatti quest’ultima risulta essere per loro altamente velenosa. Anche noi, se dessimo da mangiare ai bambini piccoli solo un alimento tipo la pizza, faremmo dei danni!».



Enzo Fattori, ecologista desenzanese, opera da più di 30 anni sulle spiagge di Desenzano e Lonato con l’obiettivo di ripulire il nostro territorio da tutti quei rifiuti che, quotidianamente, vengono abbandonati a terra. Egli documenta la sua attività filmando e postando poi sui social media quanto viene raccolto ripulendo le spiagge e i parchi; sembra incredibile ma la quantità di immondizia abbandonata ammonta a quintali di materiali che potrebbero essere, almeno in parte, riciclati. Il suo, più che un lavoro, è diventato un vero e proprio stile di vita, un istinto naturale che porta con sé dal 1987: iniziando da piccole raccolte differenziate nella zona del castello di Desenzano fino ai nostri giorni, Enzo copre settimanalmente a piedi con la sua raccolta i sei chilometri di spiagge del nostro territorio. Da bottiglie di vetro a bicchieri di plastica, da guanti monouso al polistirolo, da parabordi di barche a tappi di sughero, insomma, ciò che Enzo trova giornalmente è sempre inaspettato: tutto questo viene da lui raccolto, messo in sacchi differenziati e portato nel suo eco-point nei locali adiacenti il Comune di Desenzano. Si tratta di un luogo accessibile a chiunque voglia prestare il proprio contributo, ricco di bidoni e spazi appositi per smistare tutti i rifiuti che poi verranno portati in luoghi specifici per il riciclo ma non solo: le cose trovate che possono essere sistemate e riutilizzate, come giochi, stampelle, carrozzelle o biciclette vengono poi donate agli enti benemeriti che si occupano di persone bisognose, come il Centro di Aiuto alla Vita di Rivoltella. «Per me è diventato spontaneo – ha dichiarato Enzo – mi viene naturale raccogliere anche solo una bottiglietta di plastica che trovo per terra; quando lo faccio non esiste più nulla intorno a me, non esiste più nessuno, è il mio modo di meditare».

Periodicamente Enzo viene coinvolto da associazioni che operano in diversi ambiti ecologisti, come la pulizia dei fondali del Lago di Garda, ma in generale opera da solo, chiedendo l’aiuto spontaneo di volontari volenterosi. Utilizzando la sua pagina Facebook ricorda a tutti che è importante fare quello che possiamo con i mezzi a nostra disposizione e, di conseguenza, anche i piccoli gesti quotidiani, le abitudini domestiche possono diventare un punto di partenza per un cambiamento che appare ormai sempre più necessario dato che un approccio più responsabile nei confronti del mondo è urgente. Oltre a sensibilizzare sui temi del riciclo, della raccolta differenziata e sulle piccole ma importanti azioni quotidiane, Enzo tenta di sensibilizzare i cittadini sui «piccoli ma letali» abusi perpetrati da chi inquina il territorio con sversamenti abusivi di rifiuti. Se a livello internazionale e istituzionale i goals di Agenda 2030 sono diventati fondamentali per il cambiamento globale, è necessario ricordare che solo partendo dai singoli può iniziare il vero cambiamento e guardare a quelle persone che, come Enzo, operano quotidianamente per realizzare obiettivi e traguardi, ricorda a tutti noi che questa terra è di tutti e di ognuno e quindi e ognuno di noi è chiamato a contribuire.
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Enzo Fattori